Le normative che entrano in vigore quest’anno, gettano le basi per una profonda revisione del sistema finanziario che caratterizzerà il 2018 come un anno di svolta. Alla direttiva Mifid 2 che disciplina la protezione degli investitori e dei risparmiatori, attiva da gennaio, seguirà la Idd, abbastanza equivalente, almeno nei principi, per la distribuzione dei prodotti assicurativi (per la quale è stato richiesto un rinvio), la Psd2 sui sistemi di pagamento e, in maggio, il Gdpr, regolamento sulla protezione dei dati personali. La loro quasi contemporanea applicazione in Italia darà occasione e opportunità di sviluppo e crescita a iniziative concorrenziali con gli attuali attori sul mercato del risparmio gestito quali banche e reti di distribuzione finanziaria. Il regolamento sulla protezione dei dati (privacy) e la direttiva sui sistemi di pagamento introducono infatti la possibilità per i clienti di disporre di tutti i dati che li riguardano. Dati che potranno essere affidati dai clienti a terze parti autorizzate che, a loro volta, potranno, previo consenso dell’interessato, accedere per conto del cliente ai relativi archivi storici di banche, carte di credito, assicurazioni ecc. in modo da poter svolgere un servizio professionale puntuale, personalizzato, completo e, soprattutto, integrato. Si pensi infatti che i clienti hanno in generale rapporti con più di una banca senza però disporre di un integrato quadro d’insieme la cui ricostruzione può richiedere un notevole dispendio di energie e risorse. L’esistenza invece di terze parti che possano proporre al cliente servizi di integrazione dei dati su piattaforme specializzate ed una consulenza evoluta e personalizzata basata su dati reali e non generici, rafforzerebbe anche la protezione degli investitori così come disegnato dalla Mifid. Se infatti le banche o gli intermediari non dovessero svolgere un servizio di consulenza evoluto, indipendente ecc. lascerebbero spazio e mercato a soggetti terzi che potrebbero competere proponendo dei servizi più integrati e adeguati alle esigenze della domanda. Ma non è finita. Questi nuovi competitor, grazie all’intelligenza artificiale, potrebbero integrare i dati ottenuti da banche, assicurazioni o carte di credito con i big data provenienti da altre fonti informative di vario genere al fine di offrire la risposta più idonea ed esaustiva alle esigenze del cliente. Se questo è lo scenario che si sta delineando è facile intuire come le banche e le reti di distribuzione per restare sul mercato debbano necessariamente accrescere la qualità dei loro servizi. Ma ancora oggi, nonostante l’avvento della Mifid 2 e delle direttive suddette, né le banche, né le reti hanno di fatto messo in discussione il loro modello di servizio perseverando ad accrescere i propri ricavi con la vendita di prodotti finanziari, assicurativi e di altro genere, senza al momento dedicare risorse e attenzione a una reale evoluzione dei servizi di consulenza. Le nuove normative, accompagnate dall’intelligenza artificiale, aprono quindi la strada a un sostanzioso e veloce cambiamento nel sistema finanziario italiano. Ma non saranno i giganti come Google o Amazon, che pure avranno un importante ruolo e peso, a dettare le nuove regole del gioco e della concorrenza nell’industria del credito e del risparmio gestito, ma soggetti del tutto nuovi, tecnologici e specializzati in vari settori, che baseranno il loro modello di business su un servizio ad alto valore aggiunto di elevata qualità, trasparenza e indipendenza.