L’ultima novità dal team di Google Fonts si chiama Roboto Flex, che come suggerisce il nome riprende lo storico font rendendolo flessibile e adatto a diversi usi.
Si tratta quindi di un carattere variabile che si distingue per la vasta gamma di pesi e larghezze. Lo scopo del Font Bureau del colosso digitale di Mountain View è quello di rendere Roboto “super scalabile, adattabile, personalizzabile e ottimizzabile”.
Apparentemente non ci sono grosse diversità visive rispetto a Roboto Sans. A detta di David Berlow, ciò che differenzia davvero la nuova “versione flex” è la sua elasticità rispetto al ridimensionamento, l’adattabilità e la reattività di questo font nel passaggio da un dispositivo all’altro.
A beneficiare della sua flessibilità saranno principalmente i graphic designer, in quanto Roboto Flex consente di avere un alto potere di controllo sulla progettazione e un aiuto decisivo nel risolvere ogni tipo di sfida tipografica.
Si tratta ovviamente di un carattere open source disponibile già in latino, greco e cirillico su Google Fonts.