Conflict Index 2024: aumento del 40% dei conflitti globali negli ultimi tre anni

Nel 2024, i conflitti globali sono aumentati del 12% rispetto al 2022 e del 40% rispetto al 2020. Attualmente, una persona su sei vive in un'area colpita da conflitti attivi.
2024 aumento conflitti globali

Nel 2024, i conflitti globali sono aumentati del 12% rispetto al 2022 e del 40% rispetto al 2020. Attualmente, una persona su sei vive in un’area colpita da conflitti attivi.

Secondo l’analisi dell’ACLED, che copre 234 paesi e territori, la maggioranza – 168 – ha registrato almeno un episodio di conflitto nel 2023. In totale, si sono verificati oltre 147.000 eventi di conflitto, causando almeno 167.800 vittime.

Analisi del Conflict Index

L’Indice dei conflitti (Conflict Index) è redatto periodicamente dall’ACLED, un organismo che valuta i paesi e territori globali basandosi sui dati degli eventi di violenza politica raccolti nell’ultimo anno. I primi 50 paesi e territori classificati presentano livelli di conflitto estremi, elevati o turbolenti.

I conflitti differiscono per intensità, frequenza e forma, rendendo complesso il confronto diretto dei numeri degli eventi.

L’aggiornamento 2024 dell’indice dei conflitti ACLED utilizza quattro indicatori chiave per valutare i livelli di conflitto: mortalità, pericolo per i civili, diffusione geografica del conflitto e frammentazione dei gruppi armati. La posizione di un paese nell’Indice riflette il suo livello di conflitto relativo rispetto ad altri paesi.

Paesi con i livelli più alti di conflitto

I 50 paesi più colpiti dai conflitti rappresentano il 97% di tutti gli eventi di conflitto registrati negli ultimi 12 mesi.

Questi paesi sono classificati come “estremi”, “alti” o “turbolenti”, con i paesi estremamente violenti che rappresentano il 40% di tutti i conflitti:

  • Myanmar: è il paese più violento, caratterizzato da centinaia di piccole milizie formate per contestare il governo dopo il colpo di stato del 2021;

  • Siria: è il secondo paese più violento, con molteplici conflitti interni;

  • Palestina: è considerato il conflitto più “diffuso”, coprendo quasi tutti i suoi territori a causa della guerra estesa con Israele, particolarmente a Gaza;

  • Messico: è il paese più pericoloso per i civili, frequentemente presi di mira dai cartelli;

  • Ucraina: ha il maggior numero di vittime, con decine di migliaia di combattenti uccisi su entrambi i lati del conflitto con la Russia.

Distribuzione geografica dei conflitti estremi

Dei paesi con conflitti estremamente violenti, due si trovano in Africa (Nigeria e Sudan), tre in Medio Oriente (Palestina, Yemen e Siria), uno in Asia (Myanmar) e quattro in America Latina (Messico, Brasile, Colombia e Haiti).

Questi paesi, ad eccezione di Haiti, sono democrazie ed economie di mercato relativamente stabili ma destabilizzate da bande criminali, autorità contestate, corruzione e violenza contro i civili. I

n questi paesi, i conflitti sono caratterizzati da molteplici scontri mortali e pervasivi, piuttosto che da grandi guerre tradizionali.

Persistenza dei piccoli conflitti

I piccoli conflitti e le loro caratteristiche rimangono la principale causa di instabilità sia nei paesi in via di sviluppo che in quelli sviluppati.

Questi conflitti sono dominati da un numero elevato di gruppi armati che competono per l’autorità e il controllo locale, utilizzando la violenza come strumento principale.

Questi gruppi non mirano a governare o a promuovere cambiamenti democratici, ma solo a competere per il potere e il territorio.

Variazioni nei livelli di conflitto

A gennaio 2024, 15 paesi hanno visto miglioramenti nella loro classifica dell’Indice rispetto al quinquennio 2019-2023, mentre 16 hanno registrato un peggioramento.

Sedici paesi sono rimasti stabili nelle categorie di conflitto “estremo” o “alto”. Complessivamente, oltre la metà dei 50 paesi in cima all’Indice stanno vivendo situazioni di conflitto prolungato o in aumento rispetto al 2019.

Tra luglio 2023 e la fine dell’anno, otto paesi hanno visto un peggioramento dei livelli di conflitto, con Palestina, Haiti e Sudan che sono entrati nella categoria di conflitto estremo.

Leggi anche: Quali paesi non riconoscono la Palestina, e quali Israele?

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