Con il raggiungimento dei 500 mila firmatari alla proposta di referendum sulla cittadinanza, si riapre un tema a lungo discusso negli ultimi tempi, incentrato sul numero di anni necessari per poterla ottenere in Italia. Ma cosa prevede la norma vigente a riguardo? E quali sono i requisiti necessari all’ottenimento della cittadinanza italiana? Eccoli spiegati.
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Quanti anni servono per la cittadinanza italiana? Ecco l’iter completo per la naturalizzazione
La cittadinanza per naturalizzazione è definita come l’ottenimento della cittadinanza italiana da parte di una persona straniera che possiede i requisiti obbligatori previsti dalla legge.
Dal 1992, la legge italiana prevede un iter di naturalizzazione tra i più lunghi in Europa: per poter diventare a tutti gli effetti cittadini italiani bisogna infatti possedere diverse caratteristiche, prima tra tutte essere residenti legalmente nel territorio della Repubblica da almeno 10 anni continuativi. Proprio su questo punto si concentra la proposta di referendum, che propone di dimezzare la durata necessaria portandola a 5 anni, così come è stato dal 1865 fino al 1992, con l’entrata in vigore della norma attuale.
Sono però necessari ulteriori requisiti altrettanto importanti per poter essere riconosciuti come cittadini dello Stivale, in primis conoscere adeguatamente l’italiano, avere cioè una padronanza della lingua non inferiore al livello B1 del Quadro Comune Europeo di Riferimento per le Lingue.
Il quadro normativo vigente prevede anche attributi di tipo economico, quali il possesso negli ultimi anni di adeguate fonti economiche, l’ottemperanza agli obblighi tributari e l‘idoneità professionale. Il richiedente deve quindi dimostrare di avere un impiego stabile che gli permetta di mantenersi e che provenga esclusivamente da fonti lecite e dichiarate regolarmente al fisco.
E’ nondimeno importante l’incensuratezza penale del richiedente e l’assenza di cause ostative legate alla sicurezza della Repubblica. Non bisogna dunque avere precedenti penali per ottenere la cittadinanza, cui concessione non può in alcun modo implicare eventuali rischi per la sicurezza del Paese.
Cittadinanza in Europa: come cambiano i requisiti per ottenerla nei diversi Paesi
Il testo della proposta di referendum contiene un passaggio in cui si afferma che il Referendum di cittadinanza allineerebbe l’Italia alla maggioranza delle normative europee. E’ davvero così? Vediamo come cambiano le prerogative richieste per ottenere la cittadinanza nei principali paesi europei.
La Francia richiede agli stranieri di aver vissuto per almeno 5 anni continuativi nel paese, così come la Germania, che a giugno ha ridotto il numero di anni necessari per la naturalizzazione da 8 a 5.
5 anni è il tempo necessario anche nei Paesi Bassi, dove devono essere continuativi, in Irlanda, dove occorre aver vissuto almeno 5 anni nel Paese sui 9 antecedenti alla domanda di cittadinanza, di cui 1 continuativo in prossimità della stessa, e in Svezia, con percorsi semplificati per i cittadini di altri paesi nordici (Danimarca, Islanda, Norvegia e Finlandia).
L’Austria si discosta di poco da questo trend, per diventare cittadini della Repubblica occorrono infatti 6 anni di residenza. Più lungo è l’iter in Spagna, dove sono richiesti ben 10 anni, riducibili però a 2 per chi proviene da paesi dell’America Latina in cui si parla la lingua spagnola.
La Slovacchia e l’Ungheria prevedono procedimenti simili: entrambi i paesi dell’Est richiedono 8 anni di residenza prima di concedere la cittadinanza. Molto criticata la scelta di Malta, paese europeo con l’iter più corto: appena 1 anno per diventare cittadino maltese, a patto di aver effettuato un investimento diretto nel Paese di almeno 750 mila euro. Agevolato anche chi acquista una casa dal valore di almeno 700 mila Euro o, in caso di affitto, con un canone annuo di almeno 16 mila Euro.
I 3 paesi europei dove è più difficile ottenere la cittadinanza
La cittadinanza italiana richiede una tra le procedure più lunghe e difficoltose da completare prima di poter essere ottenuta, ma non è il paese con l’iter in assoluto più complesso. Ci sono 3 paesi in cui ottenere la cittadinanza è ancora più difficile che in Italia. Ecco quali sono e che iter prevedono.
- Svizzera: essere cittadino svizzero non è automatico nemmeno per chi ci nasce. Un bambino diventa a tutti gli effetti cittadino svizzero solo se è nato lì da genitori sposati, di cui almeno uno dei due svizzero, o se è nato da padre svizzero celibe, che lo riconosce come proprio entro i 22 anni di età. Per chi non rientra nella precedente categoria, invece, la cittadinanza per naturalizzazione richiede una residenza nel Paese di almeno 12 anni.
- Liechtenstein: per diventare cittadini del Principato è possibile presentare domanda solo dopo aver vissuto ben 30 anni nel Paese (ogni anno fino al 20esimo compleanno vale doppio). Per ottenerla prima è possibile procedere per votazione: gli aventi diritto del comune di residenza votano sull’acquisizione della cittadinanza da parte dell’interessato, il voto è poi seguito dall’approvazione del Parlamento e dal conferimento della cittadinanza da parte del Principe.
- Città del Vaticano: il Vaticano non ha ospedali o sale parto, quindi non esistono cittadini vaticani per nascita. Oltre al Papa e alla Guardia Svizzera, la cittadinanza vaticana è concessa a chi vi risiede stabilmente sulla base della nomina a lavorare al servizio della Santa Sede, è estesa anche a coniugi e parenti conviventi dell’interessato ma cessa con il cessare della nomina.