Le urne per le elezioni europee del 2024 si sono chiuse, portando significativi cambiamenti nel panorama politico sia in Italia che in tutta Europa.
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Elezioni europee 2024, la destra avanza in Europa
In tutta Europa, la destra e l’estrema destra hanno fatto notevoli progressi. In Germania, Alternative für Deutschland (AfD) ha superato il Partito Socialista del cancelliere Olaf Scholz.
In Austria, il principale partito è diventato quello di estrema destra. L’Italia ha eletto 76 eurodeputati su un totale di 720 e ha votato anche per le amministrative in 3.700 comuni, inclusi Firenze, Bergamo e Bari, e per le regionali in Piemonte.
L’avanzata della destra e dell’estrema destra ha causato scosse politiche in diversi paesi. In Francia, il successo del Rassemblement National ha portato Macron a sciogliere l’Assemblea Nazionale.
In Belgio, il primo ministro Alexander De Croo ha rassegnato le dimissioni dopo un risultato deludente del suo partito. Alcuni risultati significativi nei vari paesi includono:
- Austria: FPÖ è il primo partito con il 27%;
- Belgio: Vlaams Belang ottiene la maggioranza con il 13%;
- Francia: Rassemblement National ottiene il 31,5%;
- Germania: CDU ottiene il 30,2% e AfD il 15%;
- Spagna: Il Partito Popolare supera i socialisti con il 34,18%.
Questi risultati delineano un nuovo assetto politico in Europa, con un rafforzamento della destra e dell’estrema destra in molti paesi.
Italia, vittoria di Fratelli d’Italia
In Italia, Fratelli d’Italia ha ottenuto un risultato schiacciante, mentre il Partito Democratico ha ottenuto un buon risultato.
Al contrario, Lega e Movimento 5 Stelle hanno registrato una diminuzione dei consensi.
Azione e Stati Uniti d’Europa non sono riusciti a superare la soglia di sbarramento. Ilaria Salis è entrata a far parte del Parlamento Europeo.
Affluenza alle urne in Italia e le reazioni dei politici
L’affluenza in Italia è calata rispetto alle elezioni europee del 2019. Nel 2019, l’affluenza era stata del 56,13%, mentre nel 2024 ha votato il 49,58% degli aventi diritto.
Giorgia Meloni ha dichiarato che “l’Italia si presenta al G7 e in Europa con il governo più forte di tutti”. La segretaria del Pd, Elly Schlein, ha affermato che il risultato è straordinario e che continueranno a lavorare per costruire un’alternativa unitaria.
Antonio Tajani di Forza Italia e Matteo Renzi di Italia Viva hanno riconosciuto i loro rispettivi risultati, con Renzi che ha espresso il desiderio di continuare a lottare per un’Europa unita.
Composizione del Parlamento Europeo: le previsioni
Secondo le previsioni preliminari, il Parlamento Europeo sarà così suddiviso:
- Partito Popolare Europeo: 184 seggi (+8)
- Socialisti e Democratici: 139 seggi (stabile)
- Liberali – Renew: 80 seggi (-22)
- Conservatori Europei: 73 seggi (+4)
- Identità e Democrazia: 58 seggi (+9)
- Verdi: 52 seggi (-19)
- Sinistra: 36 seggi (-1)
- Non iscritti: 45 seggi (-17)
- Altri: 53 seggi
Come verrà diviso il Parlamento Europeo
Ecco nel dettaglio come sarà composto il Parlamento Europeo dopo le elezioni di giugno 2024:
Austria
L’Austria ha 20 seggi. Secondo gli exit poll, il gruppo Identità e Democrazia ha ottenuto 5 seggi, il Partito Popolare Europeo 5, Renew 2, i Verdi 2 e i Socialisti e Democratici 5. Il primo partito è FPÖ, Libertà per l’Austria, con il 27%.
Belgio
Il partito nazionalista Vlaams Belang ha ottenuto la maggioranza con il 13%. I 22 seggi vengono così ripartiti: 4 a testa a socialisti, popolari e liberali, 3 a conservatori e sovranisti, 2 a verdi e sinistra.
Bulgaria
Il primo partito è l’alleanza di centrodestra GERB-SDS con il 26%. La Bulgaria assegna 6 seggi al Partito Popolare Europeo, 5 ai liberali, 2 a Socialisti e Democratici e 4 a partiti non ancora iscritti a gruppi comunitari.
Repubblica Ceca
Vincono i populisti di ANO 2011, con il 26,14%. Dei 21 seggi, ai liberali ne vanno 7, 5 ai popolari, 3 ai conservatori, 1 a testa a verdi, sinistra e identità, mentre 3 vanno a partiti non ancora iscritti a gruppi comunitari.
Cipro
Cipro ha 6 seggi. Secondo gli exit poll, il Partito Popolare Europeo ha 2 seggi, i Socialisti e Democratici 1, la sinistra 1, mentre 2 seggi sono andati a partiti non ancora iscritti a gruppi comunitari. Il primo partito è Democratic Rally, formazione conservatrice.
Croazia
Con il 33% è l’Unione Croata e Democratica, partito di centrodestra, la prima forza alle urne. Si prende 6 dei 12 seggi della Croazia, che ne assegna altri 4 ai democratici, 1 ai verdi e uno a partiti non ancora iscritti a gruppi comunitari.
Danimarca
Il primo partito è la formazione di centro-sinistra Socialistisk Folkeparti, con il 18,4%. La Danimarca ha 15 seggi: 4 ai liberali, 3 ai verdi e altrettanti ai democratici, 2 ai popolari, 1 alla sinistra, 1 a Identità e Democrazia e 1 a partiti non ancora iscritti a gruppi comunitari.
Estonia
Il paese assegna 7 seggi, di cui 2 a testa a popolari, liberali e democratici, mentre uno va a Identità. Il primo partito è la formazione conservatrice Isamaa con il 21%.
Finlandia
In Finlandia vince il partito conservatore di Coalizione Nazionale con il 24,8%. Dei 15 seggi, 4 vanno ai popolari, 3 a sinistra e liberali, 2 a socialisti e verdi, e 1 ai conservatori.
Francia
Il Rassemblement National di Marine Le Pen, guidato dal neo-presidente Jordan Bardella, prende il 31,5% e ottiene 30 degli 81 seggi del paese. Per questa ragione il presidente Macron ha convocato elezioni anticipate. Liberali e socialisti prendono 13 posti a testa, sinistra 9, popolari 6, verdi e conservatori 5 a testa.
Germania
La Germania ha 96 seggi. Secondo gli exit poll, la CDU, il partito popolare di destra, vince con il 30,2% e si assicura 30 seggi. Al secondo posto con il 15% è AfD, che ottiene 15 seggi, i Verdi 12, i socialisti 18, i liberali 6, i conservatori 6, sinistra 5 e non iscritti 4.
Grecia
In Grecia vincono i socialisti con il 36%. Dei 21 seggi, 7 vanno ai democratici, 6 ai popolari, 4 a Identità, 3 a sinistra e uno ai verdi.
Irlanda
L’Irlanda ha 13 seggi. Gli exit poll dicono che 6 vanno ai popolari, 3 a testa a liberali e socialisti, 1 a Identità. Il primo partito è il Fine Gael con il 25%.
Lituania
Il primo partito è la formazione populista dei Democratici per la Lituania con il 24%. Dei 12 seggi, 3 vanno ai conservatori, 3 ai popolari, 2 a socialisti e verdi, uno ai liberali e uno a partiti non iscritti a gruppi comunitari.
Lussemburgo
Il primo partito è la formazione populista Piratepartei. Lussemburgo ha 6 seggi: 2 ai popolari, 2 ai socialisti, uno ai verdi e uno ai liberali.
Malta
Malta assegna 6 seggi, che vanno così ripartiti: 3 ai popolari, 2 ai democratici, 1 a Identità. Il primo partito è la formazione laburista Partito Laburista con il 39,8%.
Olanda
I Paesi Bassi hanno 29 seggi. Il primo partito è la formazione socialdemocratica con il 18,9%. Agli exit poll 7 seggi vanno ai democratici, 6 a liberali, 5 a popolari e verdi, 4 ai conservatori, uno a Identità e uno a partiti non iscritti a gruppi comunitari.
Polonia
Il primo partito è la formazione di centro-destra Piattaforma Civica con il 38,7%. La Polonia ha 52 seggi: 14 vanno ai popolari, 12 ai conservatori, 10 ai democratici, 6 a sinistra, 4 a verdi e Identità, e 2 a partiti non ancora iscritti a gruppi comunitari.
Portogallo
In Portogallo vince la formazione socialdemocratica con il 31%. Il Portogallo ha 21 seggi: 8 ai democratici, 6 ai popolari, 3 a verdi, 2 a liberali e sinistra.
Romania
In Romania vince la formazione liberal-conservatrice con il 27%. La Romania ha 33 seggi: 9 vanno ai popolari, 7 ai democratici, 6 ai liberali, 5 a Identità, 3 ai conservatori e 3 ai partiti non iscritti a gruppi comunitari.
Spagna
Il primo partito è il Partito Popolare con il 34,18%. La Spagna ha 59 seggi: 20 ai popolari, 17 ai democratici, 10 ai liberali, 7 a sinistra e 5 a Identità.
Ungheria
In Ungheria vince la formazione di destra con il 54%. L’Ungheria ha 21 seggi: 13 ai conservatori, 3 a popolari, 2 a sinistra e Identità, e uno a partiti non ancora iscritti a gruppi comunitari.
Svezia
Il primo partito è la formazione conservatrice con il 22,1%. La Svezia ha 21 seggi: 6 ai popolari, 5 ai democratici, 3 a verdi, sinistra e liberali, uno a Identità.
Questi risultati delineano un nuovo assetto politico in Europa, con un rafforzamento della destra e dell’estrema destra in molti paesi.
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