I mercati europei puntano a una crescita a doppia cifra nei prossimi due anni. Strategist e fund manager spiegano come approfittarne
[auth href=”http://www.worldexcellence.it/registrazione/” text=”Per leggere l’intero articolo devi essere un utente registrato.
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«L’Europa è la nostra area privilegiata all’interno dei mercati finanziari in un’ottica di asset allocation», è il commento, non isolato, di Valentijn van Nieuwenhuijzen, head of strategy and multi-asset di Nn Investment Partners. Come spiega lo strategist, a livello globale, oltre a una ripresa sincronizzata, si osserva anche che l’inflazione e la normalizzazione della politica monetaria stanno avanzando in maniera graduale. Il settore corporate europeo, poi, risulta più sano e sono in aumento le prospettive di un incremento delle spese per capitale. «Tutto ciò potrebbe quindi iniziare a offrire un contributo significativo in termini di crescita degli utili. Quest’ultima è infatti pronta ad accelerare e il consensus per il 2017 è di un aumento di oltre il 20% nell’Eurozona», spiega ancora van Nieuwenhuijzen.
Anche se una crescita così importante non è da tutti condivisa, le prospettive per l’azionario europeo sono favorevoli per tre ordini di fattori. In primo luogo, ci sono stati miglioramenti macro nei mercati del continente, a indicare che gli utili per azione (Eps) dovrebbero essere in linea, o superiori, alle attese. Allo stesso tempo, gli indici Pmi rimangono solidi. In secondo luogo, il quadro politico è diventato più rassicurante per gli investitori, soprattutto dopo le elezioni francesi e olandesi, e le elezioni locali in Germania. Infine, gli investitori si stanno concentrando sui fondamentali, creando un contesto favorevole per gli stock picker e indicando che l’azionario europeo dovrebbe continuare a sovraperformare.
«Nel 2017 la tendenza dell’indice Msci Euro è chiaramente migliorata, indicando che le attese degli analisti per la crescita del 2017 e del 2018 dovrebbero essere rispettate», spiega Thomas de Saint-Seine, ceo e head of equities di Ram. Tutto ciò, secondo lo strategist, riflette anche la politica della Banca centrale europea, che ha contribuito a migliorare il quadro generale dell’area della moneta unica. «L’outlook è quindi in miglioramento e ci aspettiamo maggiori afflussi», conferma de Saint-Seine. «E tale trend è visibile in particolare sui fondi di investimento del segmento small&mid cap».
Per gli analisti quindi l’azionario europeo resta anche allettante rispetto ai listini americani, oppure comparando il rendimento da dividendo medio (3,4%) al rendimento di benchmark obbligazionari, come il Bund a dieci anni (circa 0,25%). World Excellence ha quindi domandato a Enrico Vaccari, fund manager di Consultinvest, Alessandro Allegri, amministratore delegato di Ambrosetti Am, e Patrick Moonen, Principal strategist Multi-Asset di Nn Investment Partners, maggiori dettagli circa le prospettive economiche dell’Eurozona, indicazioni precise sugli asset più promettenti e, non ultimo, sul peso da assegnare a Piazza Affari in un portafoglio orientato al rendimento.
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