Imprese e fallimenti: in calo nel 2020-2021

Secondo le analisi rilasciate da Bankitalia circa l'impatto Covid-19 sul mercato italiano, a livello di imprese e fallimenti aziendali, nel 2020 questi ultimi sono stati inferiori rispetto al 2019.
imprese e fallimenti

Secondo le analisi rilasciate da Bankitalia circa l’impatto Covid-19 sul mercato italiano, a livello di imprese e fallimenti aziendali, nel 2020 questi ultimi sono stati inferiori rispetto al 2019.

Sebbene la pandemia da Covid-19 ha avuto un impatto negativo sull’economia italiana, riscontrando un calo del Pil dell’8,9% nel 2020, rispetto al 2019, a livello di fallimenti, si sono verificate meno uscite dal mercato. Trend altresì confermato anche dall’anno appena concluso.

L’andamento nel corso dell’anno

Tra le motivazioni che si celano dietro l’evidente diminuzione di fallimenti da parte delle imprese italiane, si evidenza il periodo tra marzo e giugno. Infatti, in tale arco temporale era in vigore una moratoria sulle istanze di fallimento. Inoltre, in aggiunta alla sospensione di queste ultime, tale riduzione è da ricollegare alle misure di sostegno alle imprese erogate dal governo. Nello specifico, le diverse misure sono state più intense nei settori produttivi maggiormente colpiti dallo shock economico conseguente al Covid.

Imprese e fallimenti in calo grazie agli interventi pubblici

Un impatto notevole è stato registrato grazie agli interventi pubblici, erogati con il fine di contrasto gli effetti della pandemia. Proprio a conferma di quanto riportato, infatti, nel 2020 hanno avviato una procedura concorsuale liquidatoria poco meno di 7.400 imprese. Diversamente, nel 2019 le imprese erano quasi 11.000. In altre parole, le imprese uscite dal mercato nel 2020 sono diminuite rispetto al 2019 di circa il 27%, vale a dire da 70.000 a 50.000.

E’ molto probabile che in assenza dell’intervento del governo, il numero di imprese e fallimenti del 2020 sarebbe potuto essere superiore ed arrivare alle 12.000 unità (quasi 4.800 in più rispetto a quelli effettivi).
Inoltre, stando ai dati disponibili, fino a settembre 2021, i fallimenti dichiarati erano circa l’85% di quelli osservati nei corrispondenti trimestri del 2019. Invece, le istanze di fallimento sono pari all’80% e le uscite dal mercato al 75%.

A livello geografico, si è verificato un incremento del peso delle imprese del Nord sul totale dei fallimenti e delle uscite. Tra i fallimenti è diminuita la quota di imprese con sede in regioni del Centro; tra le uscite è diminuita la frequenza di imprese situate nel Mezzogiorno.

Per quanto riguarda imprese e fallimenti a livello settoriale, è è rilevata una diminuzione nel comparto del commercio. A differenze di quanto accade negli altri settori di servizi. Ad ogni modo, non si rilevano variazioni in settori associati al turismo e alle attività ricreative (che ricordiamo essere quelli tra i più colpiti dalla pandemia).

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