Il Natale è forse la festività più sentita a livello globale ed accomuna innumerevoli paesi e culture. Ognuno, però, ne dà una propria interpretazione, celebrando la festività attraverso tradizioni anche molto diverse tra loro. Ma quindi come si festeggia il Natale nel mondo?
Le risposte possibili sono molteplici. Quello che è certo è che non esiste solo il modo “italiano” di festeggiarlo, con l’albero, il presepe, i regali ed i pranzi di famiglia che sembrano essere infiniti.
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Natale nel mondo, come si festeggia? 5 tradizioni insolite
Di elementi che accomunano i vari paesi del mondo ce ne sono moltissimi. Basti pensare alla lingua, alla religione o anche al cibo. Ci sono infatti paesi in cui si parlano centinaia di lingue, paesi in cui si consuma molta carne, altri in cui la lettura scarseggia, altri ancora in cui ci si lava di più e così via. Tutto questo vale anche per i periodi di festa, ed in questo caso, anche per il Natale.
Come già accennato, la festività che si ripropone in Italia il 25 dicembre di ogni anno viene vissuta in modo diverso nei diversi paesi del mondo. E non sempre cade in quel giorno! Le interpretazioni possibili di questa festa sono infatti svariate, così come il giorno dei festeggiamenti. E se si è abituati a celebrarlo sempre in un certo modo, alcune tradizioni natalizie possono sembrare parecchio strane.
Ci sono infatti paesi che danno un’interpretazione del Natale completamente diversa dalla nostra. E diverse sono quindi anche i modi di celebrarlo. Per capire meglio come si festeggia il Natale nel mondo, ecco 5 tradizioni insolite che riguardano la festività.
1 – Le caramelle natalizie in Ungheria
In Ungheria il Natale vuol dire una sola cosa: caramelle. Ma non caramelle qualsiasi, particolari caramelle ungheresi che vengono ricoperte di carta colorata e scintillante. Le szaloncukor, così si chiamano, vengono poi appese all’albero di Natale la sera del 24, insieme a noci, candele ed anche fiocchi. Tutto questo viene fatto dai grandi, che sorprendono i bambini con un dolce albero natalizio.
Quando ogni cosa è al suo posto e l’albero è addobbato a dovere, si posizionano per terra i regali e si suona una campanella. Questo è il segnale per indicare l’arrivo di Gesù bambino, nonché l’inizio dei festeggiamenti, che si concludono mangiando le caramelle tipiche.
Altra curiosità del Natale ungherese riguarda la notte tra il 24 ed il 25 dicembre. Allo scoccare della mezzanotte, infatti, tutti intonano l’inno nazionale, che viene trasmesso anche in televisione. Dopo il canto, invece, ci si reca in chiesa, per assistere alle tradizionali messe natalizie.
2 – Natale nel mondo, come si festeggia in Polonia
Per i polacchi il Natale è di certo la festa più sentita. Le loro usanze natalizie sono infatti ben radicate in tutto il paese ed avvalorate da motivazioni ben precise. Importante da sottolineare è il fatto che in Polonia, la vigilia di Natale è in realtà più importante dello stesso 25 dicembre.
La giornata del 24 è infatti ben scandita ed ognuno ha qualcosa di cui occuparsi. Mentre gli uomini decorano l’albero di Natale, le donne cucinano, mentre i bambini hanno un compito molto speciale. La cena natalizia, difatti, non può iniziare sino a che in cielo non compare la prima stella. E’ proprio compito dei più piccoli scrutare il cielo per cogliere l’arrivo della prima stella e dare il via al banchetto.
La tradizione dell’attesa della stella si rifà alla famosa stella cometa di Betlemme che condusse i Re Magi sino alla capanna di Gesù bambino, rappresentandone quindi la nascita. Ulteriore usanza natalizia è quella dei kolędnicy, persone travestite da personaggi biblici che vanno di casa in casa esibendosi in cambio di una mancia in denaro o dolcetti per i bambini.
3 – Le tradizioni natalizie in Africa
Potrebbe essere strano che in un paese così lontano e culturalmente diverso dall’occidente il Natale sia una festa radicata. In realtà, le tradizioni natalizie sono molto sviluppata in tutto il continente africano. In Africa centrale, solitamente, il periodo festivo cade in corrispondenza del termine della raccolta del cacao, in modo che chi lavora nelle piantagioni può tornare a casa per festeggiare in famiglia.
Le tradizioni natalizie africane sono diverse ed alcune anche molto particolari. In Nigeria, per esempio, i festeggiamenti cominciano già nei giorni antecedenti. Nell’attesa della natività, infatti, le donne vanno di casa in casa suonando i tamburi ed accompagnando le percussioni con canti e balli. Dal 25 il testimone passa agli uomini, che si esibiscono indossando maschere di legno dalle fattezze di personaggi legati alle tradizioni locali.
In Sud Africa, invece, il Natale cade in piena estate e viene quindi celebrato sulla spiaggia, adornata solitamente con una grande quantità di fiori. La sera della vigilia, inoltre, si attende l’arrivo della festa con una maestosa fiaccolata, per poi iniziare i preparativi per il pranzo del giorno seguente. E’ infatti usanza organizzare un grande pasto, lasciando la porta di casa aperta cosicché tutti possano entrare.
Secondo la tradizione, durante il pranzo ci si scambiano regali e pietanze. Ogni commensale riceve più cibo di quanto effettivamente può riuscire a consumare, poiché tale abbondanza è vista come buon auspicio per l’anno seguente.
4 – Il Giappone ed il pollo fritto natalizio
Il Natale, in Giappone, assume un significato completamente diverso da quello tipicamente inteso. Non è infatti visto come una festività religiosa, quanto più come un periodo di felicità. La vigilia infatti corrisponde alla festa degli innamorati. Le coppie vanno dunque fuori a cena per festeggiare e mangiano pollo fritto. Ma come mai?
La tradizione giapponese del pollo fritto natalizio è in realtà conseguenza di una mossa di marketing ben riuscita. Negli anni ’70, infatti, è stata trasmetta una campagna pubblicitaria in cui la classica famiglia felice festeggiava il Natale mangiando il pollo fritto di KFC, grande catena di fast-food americana.
Essendo una festa non giapponese ma importata dagli Stati Uniti, in molti hanno creduto che quello fosse il modo autentico di celebrare il Natale ed oggi nessun giapponese può fare a meno del pollo fritto natalizio!
5 – Natale ai Caraibi, ecco come si festeggia
I Caraibi, regione paradisiaca dell’America Latina, hanno sviluppato negli anni delle tradizioni natalizie del tutto peculiari. In Suriname, per esempio, ci sono ben due Babbi Natale. Uno bianco ed uno nero. Il primo è San Nicola ed è un lascito della dominazione olandese, l’altro è Goedoe Pa, che porta poesie e doni per i bambini che la sera prima del suo arrivo hanno lucidato le proprie scarpe alla perfezione.
In Martinica, invece, è centrale la tradizione di decorare l’albero di natale. Ovviamente, l’albero in questione non è l’abete classico dell’immaginario occidentale, bensì una pianta locale chiamata filao. Si tratta di un albero che vagamente ricorda i nostri pini, ma i cui rami sottili donano all’arbusto un aspetto piuttosto fine e filamentoso.
Infine, in Porto Rico il Natale è associato ad una canzone cardine, che di anno in anno non può mancare. Si tratta della famosissima Feliz Navidad, realizzata e cantata da José Feliciano, cantante portoghese considerato una sorta di eroe pop nazionale. La fama del brano, però, si estende ben oltre i confini del paese, posizionandosi ogni anno tra le canzoni natalizie più ascoltate del mondo intero.
