Il tema dell’ospitalità è molto sentito negli ultimi anni, complici le politiche sull’immigrazione che in Italia e in alcuni paesi europei stanno diventando sempre più stringenti. Dunque ci si chiede: quali sono i paesi meno ospitali al mondo? Internations ogni anno stila una classifica, raccogliendo i dati sulla base di migliaia di persone che hanno deciso di spostarsi in un altro Paese e calcolando l’indice di facilità di ambientamento in base a tre fattori:
- lavoro
- qualità della vita
- facilità di ambientamento (cultura e cordialità locale)
Nel 2024 ben 7 Paesi presenti nella classifica sono europei. C’è anche l’Italia? Scopriamolo!
Indice dei contenuti
10 – Kuwait
Il Kuwait non sembra essere un paese molto ospitale: per quanto riguarda la qualità della vita, le temperature troppo alte sono un fattore critico per il Paese, arrivando a toccare anche i 50° in estate; neanche la facilità di ambientamento è soddisfacente, poiché solo 3 persone su 10 affermano di essere stati accolti benevolmente dagli autoctoni. Ci si lamenta anche delle troppe ore di lavoro, anche se lo stipendio non sembra essere così male.
9 – Turchia
Il mercato del lavoro qui non si presenta molto bene: gli intervistati sostengono che trasferirsi in Turchia non migliora le prospettive lavorative, inoltre 3 persone su 10 non sono contente del proprio lavoro e lamentano lo stato dell’economia del Paese. La situazione non sembra ottima neanche nella categoria “qualità della vita”: la scarsa sicurezza e l’instabilità politica portano gli espatriati a percepire la Turchia negativamente, affermando anche che non si sentono totalmente liberi di esprimere le proprie opinioni liberamente; tuttavia il clima mite, tipico del Mediterraneo, migliora decisamente il ranking. Per quanto riguarda la facilità di ambientamento, i Turchi non vengono percepiti come amichevoli verso i residenti stranieri.
8 – Finlandia
Sembra strano che la Finlandia sia in questa classifica, eppure dal 2023 la percentuale di stranieri che sono felici in questo Paese è scesa dal 78% al 51%. Il motivo è legato al settore della sanità, in particolare alla disponibilità delle cure mediche, e al clima, con solo un 31% di intervistati soddisfatti. Ci si lamenta inoltre della difficoltà di ambientarsi, poiché se non si parla il finlandese è difficile che si venga capiti. Il mercato del lavoro non è abbastanza variegato ed è molto competitivo.
7 – Germania
Il settore in cui la Germania è apprezzata di più è quello del lavoro, sia per l’economia che per le prospettive di carriera, ma anche per l’ottimo servizio sanitario. La qualità della vita è ottima, con un eccellente sistema sanitario (anche infantile) e un basso indice di microcriminatlità. Sembrerebbe proprio il posto perfetto in cui vivere, ma la facilità di ambientamento si piazza agli ultimi posti della classifica mondiale, a casa della scarsa cordialità dei tedeschi.
6 – Canada
Nonostante il sistema sanitario canadese sia uno dei migliori del mondo, il costo della vita qui è molto elevato, soprattutto nelle città più popolate come Toronto e Vancouver. Un altro punto a sfavore del Paese va per la poca facilità di ambientamento, a causa del bisogno di dover imparare il francese, che il 95% della popolazione parla come prima o seconda lingua. Il mercato del lavoro sembra essere l’unico punto di forza.
5 – Norvegia
La Norvegia sembra essere poco apprezzata per le sue rigide temperature, che durante l’inverno possono scendere di parecchi gradi sotto lo zero. Questo, insieme ai costi elevati per i beni primari, rendono gli stranieri che si trasferiscono in questo Paese poco soddisfatti della qualità della vita. Anche qui la lingua sembra essere un fattore fondamentale per ambientarsi, poiché molti intervistati affermano che se non si conosce il norvegese, nella lingua di tutti i giorni si è tagliati fuori.
4 – Italia
Ebbene sì, anche l’Italia è finita in questa classifica. Il “Bel Paese” è famoso in tutto il mondo per i suoi paesaggi mozzafiato, il patrimonio culturale e la buona cucina, oltre alla celebre affabilità degli italiani; proprio per questo registra un ottimo punteggio per la facilità di ambientamento. Non si può dire lo stesso per la qualità della vita, a causa della crescente microcriminalità che dilaga e il mal funzionamento del sistema sanitario. Il settore peggiore è quello del lavoro: gli intervistati criticano le scarse opportunità lavorative e l’instabilità dell’economia.
3 – Malta
Eccoci arrivati al podio: l’isola si guadagna il terzo posto a causa della poca varietà nel settore del lavoro (prevalentemente concentrato sul turismo) e per la necessità di imparare il maltese, che oltre all’inglese è la lingua ufficiale del Paese; questo aspetto viene percepito fortemente limitante dagli espatriati. Per quanto concerne invece la qualità della vita, nonostante il clima mite, non riesce ad ottenere un punteggio alto per via del costo delle abitazioni, che negli ultimi anni è decisamente aumentato.
2 – Irlanda
L’Irlanda è nota per il suo alto costo della vita, che si applica anche sui beni primari; inoltre l’assistenza sanitaria è mediocre e se si cerca lavoro fuori Dublino, sarà difficile trovarlo, per questo il mercato è molto competitivo. Un altro punto debole è il clima, che a causa delle frequenti piogge e alle basse temperature, lo rende un Paese poco ospitale.
1 – Regno Unito
Il Regno Unito si prende il “merito” di collocarsi al primo posto: dopo la Brexit il costo della vita ha subito una crescita esponenziale, soprattutto nel settore immobiliare, ma vale anche per i trasporti e le spese quotidiane. Un’altra nota dolente è il clima estremamente mutevole, che può incidere molto sull’umore degli abitanti. Per quanto riguarda il mercato del lavoro, gli intervistati affermano che è molto competitivo.