La creazione di Truth Social inizia nel 2022, dopo la sospensione di Donald Trump da X, al tempo ancora Twitter, per via della sua condotta non conforme al regolamento. Per non sparire definitivamente dalle piattaforme social l’allora ex Presidente ha realizzato un’applicazione alternativa, con un funzionamento simile a quello dell’originale.
Ecco cosa sappiamo di Truth Social: come nasce, come funziona e quanto viene utilizzata.
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Come nasce Truth Social: la sospensione di Trump da Twitter
La piattaforma di Donald Trump, Truth Social, è da subito apparsa come una reazione alla sospensione del suo account su Twitter. L’obiettivo della nuova applicazione era infatti quello di creare un nuovo mezzo per diffondere liberamente il suo pensiero e le sue idee, senza rischio di censure.
Era il 2022 quando l’allora ex Presidente Trump è stato bloccato dal social network. La rivolta avvenuta negli Stati Uniti nel 2021 e culminata nell‘attacco al Campidoglio era stata, secondo molti, una diretta conseguenza dei post istigatori condivisi da Trump tramite il suo profilo Twitter.
Per questa ragione il provvedimento della piattaforma è stato drastico e all’ex Presidente, da poco sconfitto alle elezioni, non è stato più consentito l’accesso e, dunque, la condivisione di contenuti. Donald Trump è stato accusato di aver alimentato le tensioni già esistenti, generate dalla vittoria di Joe Biden e poi sfociate in episodi violenti.
Cos’è Truth Social: come funziona e quali sono gli obiettivi
Truth Social è un social network creato da Donald Trump e, più precisamente, dalla società da lui fondata: la Trump Media & Technology Group. Vediamo di cosa si tratta.
Come funziona Truth Social: la somiglianza con Twitter
Il suo funzionamento è molto simile a quello di Twitter, ora X, della quale avrebbe dovuto rappresentare un’alternativa con meno restrizioni. Gli utenti del nuovo social possono pubblicare dei post di solo testo, così come foto o video e mettere mi piace ai post altrui.
L’interfaccia era, e rimane, sostanzialmente identica a quella di X, con il menù sulla sinistra, il feed al centro e l’elenco delle tendenze a destra. Per chi è pratico del social di Elon Musk, l’utilizzo di Truth Social è di fatto immediato.
Il social è tutt’ora disponibile gratuitamente sull’App Store. Nel giorno della sua uscita ufficiale, il 21 febbraio 2022, ha raggiunto la vetta della classifica delle applicazioni più scaricate. Inizialmente il download era disponibile soltanto per dispositivi Apple, ma, a distanza di tempo, è arrivato anche per i sistemi Android.
Gli obiettivi di Trump: il progetto legato all’app
Gli obiettivi principali di Trump legati alla creazione di Truth Social erano legati alla libera diffusione del suo pensiero e al “reclutamento” dei propri seguaci. Infatti, l’applicazione si poneva in alternativa ad altre piattaforme ritenute troppo favorevoli al pensiero politico di sinistra e troppo soggette a restrizioni e censure.
Nel suo progetto, Donald Trump voleva creare uno spazio sul web che superasse queste limitazioni. Lo scopo era quello di consentire a tutti, e soprattutto a se stesso, di pubblicare qualsiasi tipologia di contenuto, senza restrizioni.
In molti ritengono che tra gli obiettivi dell’allora ex Presidente degli Stati Uniti ci fosse anche quello di creare uno spazio dedicato ai suoi fedeli elettori in vista delle elezioni del 2024.
Quanto è utilizzata Truth Social oggi? L’app di Trump è un insuccesso
Dopo l‘iniziale successo della piattaforma di Donald Trump, Truth Social si è assestata in una posizione di inferiorità numerica rispetto ai social tradizionali. L’app non ha riscosso un grande successo nel lungo termine anche perché, fin da subito, ha avuto dei problemi di funzionamento.
Con l’esito delle elezioni americane del 2024 che vede Trump tornare alla presidenza degli Stati Uniti, Truth Social è ritornata popolare. Il Presidente ha infatti deciso di quotare la Trump Media&Technology Group a Wall Street, a seguito della fusione con un’altra azienda.
Le recensioni relative al funzionamento di Truth Social ad oggi sono piuttosto negative. Ci sono, infatti, dei malfunzionamenti che non consentono il corretto utilizzo dell’applicazione.
Gli altri social alternativi: i tentativi di evitare la censura
L’idea di Donald Trump non è rimasta isolata. Sul web sono infatti attive altre piattaforme simili che tentano di combattere il sistema di restrizioni vigente all’interno dei social tradizionali.
Ad esempio, Jason Miller, ex assistente e portavoce di Trump, ha fondato Gettr, un social network di macroblogging. Lui stesso ha definito il proprio progetto un “rifugio dalla censura“. Anche Parler e Rumble sono state create con il medesimo intento: Parler rappresentava un’alternativa radicale a Twitter, Rumble era un punto di raccolta per video virali oscurati da YouTube.